Il training autogeno è una tecnica di rilassamento psicofisico, usata in ambito clinico nel controllo dello stress e nella gestione dello emozioni e nelle patologie con base psicosomatica. Il training autogeno, per il suo effetto riposante e ristoratore, è indicato in situazioni particolarmente stressanti, quali per esempio un sovraccarico di lavoro, un’importante competizione o esame, esso inoltre è utilizzato anche nello sport e in tutte quelle situazioni che richiedono il raggiungimento di un alto livello di concentrazione.
Training autogeno: azioni ed effetti
Vediamo nello specifico quali sono le azioni ed effetti del training autogeno. Di sicuro per chi effettua gli esercizi del training autogeno, rivelerà numerosi benefici:
• alla muscolatura • al sistema cardiovascolare e neurovegetativo • all’apparato respiratorio.
Questi vari sistemi si influenzano poi reciprocamente esaltando ancor di piu’ lo stato di distensione. dei singoli apparati oltre che l’intero organismo.
Training autogeno: come effettuarlo
Gli esercizi si attuano in tre posizioni: posizione sdraiata, in poltrona e del cocchiere a cassetta. Molto importante risulta anche la respirazione la quale deve funzionare in maniera progressivamente più automatica e quindi meno controllata.
Gli esercizi sono di due tipi: “basilari” e “complementari”.
I basilari sono:
- esercizio della pesantezza: produce uno stato di rilassamento muscolare, ovvero di rilassamento dei muscoli striati e lisci;
- esercizio del calore: produce una vasodilatazione periferica con conseguente aumento del flusso sanguigno.
I complementari sono:
- esercizio del respiro;
- esercizio del solare;
- esercizio del cuore;
- esercizio della fronte fresca.
Training autogeno: come impararlo
Questi esercizi vanno eseguiti per ordine, sotto la guida di psicologi o medici specificamente formati (come tutti i tipi di procedure di rilassamento psicofisiologico.Il training autogeno deve essere insegnato e controllato solo da operatori qualificati con una specifica formazione in materia. Saranno loro o il medico inviante a valutare l’effettiva applicabilità del metodo, tenendo conto delle indicazioni, controindicazioni e precauzioni del caso.